• foto mamma con bimbo in braccio

Tumore all’occhio nei bambini: per 4 su 10 è mortale

All’ospedale Ruharo, in Uganda, ogni anno abbiamo in cura 175 bimbi affetti da retinoblastoma, tumore dell’occhio molto aggressivo soprattutto nei più piccoli. In troppi casi le famiglie non possono sostenere i costi per le cure o per il viaggio in ospedale e spesso, quando identifichiamo i bambini, è troppo tardi. Aiutaci a mantenere le chemioterapie gratuite e raggiungere sempre più bambini. Dona ora.

All’ospedale Ruharo, in Uganda, ogni anno abbiamo in cura 175 bimbi affetti da retinoblastoma, tumore dell’occhio molto aggressivo soprattutto nei più piccoli. In troppi casi le famiglie non possono sostenere i costi per le cure o per il viaggio in ospedale e spesso, quando identifichiamo i bambini, è troppo tardi. Aiutaci a mantenere le chemioterapie gratuite e raggiungere sempre più bambini. Dona ora.

Cos’è il retinoblastoma

Il retinoblastoma è un tumore all’occhio raro e molto aggressivo che si manifesta, nella maggior parte dei casi, entro i primi tre anni di vita. Se non diagnosticato e trattato in tempo può portare alla perdita della vista, alla perdita dell’occhio e può essere mortale.

Più la diagnosi e il trattamento sono tardivi, più il rischio per i bimbi di non sopravvivere aumenta. È il motivo principale per cui, nelle aree più povere o in cui i sevizi sanitari sono scarsi o inefficienti, il retinoblastoma è mortale per 4 bambini colpiti su 10.

La storia di Sunday

Sunday, nella foto in alto, è un bimbo di 2 anni e 4 mesi proveniente dalla Repubblica del Sud Sudan. La sua storia mostra esattamente, e tragicamente, a cosa porta la mancanza di interventi tempestivi per la salute della vista.

Al suo arrivo in ospedale gli è stata confermata la presenza di un tumore in entrambi gli occhi.

È stato immediatamente implementato il piano di intervento, che ha incluso chemioterapia, trattamento laser e crioterapia. È stato rimosso l’occhio destro ed è stato effettuato un esame istologico. Il tumore ha raggiunto il nervo ottico: indica un potenziale avanzamento al cervello. A questo stadio è quasi impossibile intervenire con successo. Dopo aver completato il ciclo di trattamenti Sunday è stato dimesso con cure palliative. Non sta soffrendo ma difficilmente lo rivedremo in ospedale.

La storia di Sunday è la straziante testimonianza di quanto intervenire immediatamente sia indispensabile. Proprio in questo momento centinaia di altri bambini e bambine stanno vivendo con un tumore all’occhio non ancora trattato o identificato. Dona ora.

Un appello dall’Uganda

In questo video il direttore di CBM Italia, Massimo Maggio, racconta l’importanza del nostro intervento per la cura del retinoblastoma in Africa orientale. Ascolta le sue parole e contribuisci a far continuare questo progetto che sta salvando la vista e la vita di tanti bambini ogni anno.

Questo Natale, con un piccolo gesto, non lascerai soli i bambini con tumore all’occhio.

L’intervento di CBM in Uganda

Attualmente siamo presenti in Uganda, all’ospedale Ruharo, con un progetto di prevenzione e trattamento del retinoblastoma. Siamo un punto di riferimento in tutta l’area per il trattamento di questa malattia e accogliamo pazienti non solo dall’Uganda ma anche da Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Ruanda, Burundi, Tanzania, Kenya e Somalia.

Ogni anno garantiamo cure a 175 bambini, 100 nuovi pazienti e 75 già in terapia dagli anni precedenti.

Abbiamo bisogno urgente di fondi per continuare a offrire le chemioterapie gratuite, i trattamenti al laser, le operazioni, i pasti caldi e le degenze per i bimbi in terapia. Allo stesso tempo servono nuove risorse per raggiungere sempre più villaggi e identificare i bambini con il tumore all’occhio per accompagnarli in ospedale prima che sia troppo tardi.

Cosa serve per far andare avanti questo progetto

Ogni donazione è importante e fornirà le risorse indispensabili per:

  • Sostenere le attività di sensibilizzazione nelle comunità.
  • Supportare i costi di trasporto per i bambini che devono raggiungere l’ospedale per le visite o i trattamenti.
  • Distribuire pasti caldi ai bambini in cura e alle famiglie in condizione di povertà e che arrivano da lontano.
  • Identificare, trattare e curare 100 nuovi bambini ogni anno.
  • Offrire supporto psicologico ai famigliari.
  • Visitare periodicamente i pazienti dimessi dall’ospedale.
  • Costruire e mettere in sicurezza un’area gioco per i bambini in cura.

Intervieni ora. La povertà o la mancanza di servizi non deve impedire l’accesso a cure adeguate, non può portare alla disabilità permanente e non deve stroncare la vita di così tanti bambini.

Donazioni sicure

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