Nel campo profughi di Gorom vivono 14mila persone in condizioni di grave povertà e incertezza. Servono aiuti concreti per costruire pozzi, distribuire kit igienici e medicinali, garantire cure oculistiche e fermare il contagio di malattie infettive. Dona ora.
Nelle scorse settimane siamo stati in Sud Sudan per testimoniare l’intervento di CBM Italia: dalla capitale (con l’inaugurazione della prima unità oculistica pediatrica del Paese), alle zone più povere o scarsamente raggiunte dai servizi sanitari, come il campo profughi di Gorom.
Qui vivono 14mila persone fuggite da massacri, conflitti o le cui abitazioni sono state distrutte da disastri climatici. Tra loro abbiamo incontrato Magda, madre di sei figli di cui uno con una grave disabilità motoria, che ci ha chiesto con forza e disperazione una cosa: non dimenticarli.
La storia di Magda
Magda è arrivata al campo profughi di Gorom dopo essere fuggita da Khartoum, in Sudan, dove sono in corso massacri e violenze.
In alto la puoi vedere fotografata al nostro arrivo nel campo profughi, dove eravamo presenti per presidiare gli screening oculistici e incontrare i rappresentanti delle diverse etnie che vivono qui.
Nonostante fosse stata Magda stessa a chiedere di raccontare la propria storia, inizialmente ci ha accolto con timidezza, usando il velo per nascondere il proprio viso. Dopo qualche incertezza ha acquisito fiducia in sé e in noi, e ci ha permesso di far giungere lontano il suo sguardo, fino a te.
Magda ha perso il marito e si trova sola a Gorom da circa un anno, insieme ai suoi 6 bambini, di cui uno con una grave disabilità motoria. È una donna forte, è una madre forte, ma ha paura. Ha paura che il futuro possa essere troppo duro per i suoi bambini.
Mi sono commossa ritrovando in lei la mia stessa timidezza, e allo stesso tempo, il diritto che noi tutti abbiamo di essere visti e di avere una vita serena.
Noi tutti potremmo essere Magda. E potresti esserlo anche tu.
Quello che colpisce di lei è la sua dignità che – nonostante tutto il dolore vissuto – è rimasta integra, così come la sua forza.
Ma da sola non può farcela.
Non dimenticatevi di noi.
Ci ha detto Magda, prima che ripartissimo per la capitale Juba. Oggi sentiamo il bisogno di fare arrivare le sue parole alle persone che come te sono al nostro fianco e al fianco delle persone più fragili e vulnerabili.
La condizione di Magda è quella di migliaia di altre persone che vivono nel campo di Gorom, mentre il Sud Sudan sta affrontando una grave crisi umanitaria.
Con una donazione puoi sostenere la costruzione di pozzi per portare acqua pulita e prevenire malattie infettive, distribuire medicinali, offrire cure e il trasporto in ospedale, se necessario.
La crisi umanitaria in Sud Sudan
Il Sud Sudan sta affrontando una grave crisi umanitaria causata da conflitti, conseguenze devastanti del cambiamento climatico, persone sfollate, instabilità economica e politica.
Si stima che circa 9 milioni di persone, il 75% della popolazione, abbia bisogno di assistenza umanitaria e protezione.
La nostra priorità è continuare a garantire visite e cure oculistiche gratuite alle persone più a rischio, come chi vive nel campo profughi di Gorom.
Nelle aree più povere la mancanza di acqua pulita, unita a sistemi sanitari sovraccarichi e a condizioni igieniche precarie, infatti, sta favorendo la diffusione e il contagio di malattie infettive come il tracoma. Anche i bambini più piccoli stanno diventando ciechi per cause prevenibili. Non possiamo abbandonarli.
Intervieni al nostro fianco nella crisi umanitaria in Sud Sudan e aiuta le persone più vulnerabili come Magda e i suoi bambini.