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Cos’è il retinoblastoma
Il retinoblastoma è un tumore all’occhio raro e molto aggressivo che si manifesta, per la maggior parte, entro i primi tre anni di vita. Se non diagnosticato e trattato precocemente può essere mortale per i bambini che ne sono colpiti. Diversi studi hanno dimostrato che l’aumento del tasso di mortalità è associato al ritardo nella diagnosi o nel trattamento. Infatti se la probabilità di sopravvivenza dei Paesi ad altro reddito, dove è possibile una diagnosi precoce, è del 96%, nei Paesi a basso reddito scende drasticamente al 65%.
Perché le diagnosi vengono fatte così in ritardo?
Sono tanti i fattori che impediscono un’individuazione precoce della malattia, quando è ancora possibile intervenire salvando la vista e la vita dei bambini. Tra tutti, la mancanza di informazione e prevenzione nelle comunità e la condizione di estrema povertà delle famiglie che rendono impossibile visitare i bambini e individuare la malattia in tempo. A questo si aggiunge l’assenza di strutture ospedaliere, medici specializzati e terapie adeguate.
L’intervento di CBM all’ospedale Ruharo
CBM Italia sostiene in Uganda l’ospedale Ruharo, punto di riferimento per i pazienti provenienti da Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Ruanda, Burundi, Tanzania, Kenya e Somalia.
Ora l’unità oculistica permette di trattare 175 bambini: 100 nuovi pazienti all’anno e 75 che proseguono le terapie iniziate gli anni precedenti, poiché il trattamento del retinoblastoma è di lunga durata.
L’alto numero di pazienti, le lunghe distanze per arrivare in ospedale e la mancanza di supporto sociale durante la permanenza causano spesso l’abbandono del programma da parte dei bambini. Per questo il nostro progetto prevede anche sussidi per il trasporto e i pasti dei bambini e degli accompagnatori durante il ricovero in ospedale.
Cosa sosterrai con la tua donazione
- Attività di sensibilizzazione nelle comunità per prevenire e identificare in tempo la malattia.
- Supporto delle spese di trasporto per le visite e le cure di 175 bambini all’anno (100 nuovi pazienti e 75 già in terapia) e dei loro familiari.
- Pasti caldi ai bambini in cura e alle famiglie in condizione di povertà e che arrivano da lontano.
- Identificazione, trattamento e cura per 100 nuovi bambini ogni anno.
- Supporto psicologico per famigliari, per prendersi cura dei loro bambini con retinoblastoma.
- Visite di controllo dei pazienti dimessi dall’ospedale per verificarne i progressi.
Sensibilizzazione e pasti: il ciclo povertà e disabilità si spezza anche così
Ad aumentare la cecità o la mortalità per retinoblastoma non sono solo la mancanza di informazioni condivise o il non conoscere l’importanza delle visite e della prevenzione.
Spesso, infatti, le famiglie sono troppo povere per potersi permettere il trasporto, le cure e la permanenza in ospedale. Garantire sussidi e trattamenti gratuiti è un modo per impedire che la povertà sia d’ostacolo a ricevere l’assistenza di cui tutti hanno diritto.