In Etiopia il tracoma continua a essere un problema di salute pubblica. È una dolorosa malattia degli occhi molto contagiosa che si trasmette per contatto, per questo motivo le mamme e i bambini sono i più colpiti. Senza un intervento può portare alla cecità totale e irreversibile. Ogni donazione è preziosa per raggiungere e curare chi ha contratto la malattia, prima che diventi cieco per sempre.
La storia di Nanye
Nanye è una giovane mamma di 3 figlie. Non sa quando ha contratto il tracoma: forse vicino allo stagno da cui attinge l’acqua per la casa o in una delle fonti contaminate dove beve e si lava quando raggiunge altri villaggi, per il suo lavoro da azmari, cantante e suonatrice.
In tutta l’area il tracoma è endemico. Tanto che, racconta Nanye:
Pensavo fosse una malattia genetica, in famiglia quasi tutti ce l’abbiamo.
Il tracoma è la prima causa infettiva di cecità al mondo. Dilaga dove non c’è acqua pulita, dove le condizioni igieniche sono precarie, dove non c’è la possibilità di lavarsi le mani e il viso. Spesso non si conosce la malattia, anche se la si è vista in tutte le persone attorno a sé.
C’è ancora tempo!
A causa del tracoma Nanye sta affrontando atroci sofferenze.
Le palpebre dell’occhio si sono rivoltate verso l’interno e le ciglia le graffiano la cornea a ogni battito. È così doloroso che ha iniziato a strapparsele con una pinzetta.

Questi sintomi indicano che la malattia ha raggiunto uno stadio avanzato e che, presto, Nanye potrebbe diventare cieca. I nostri operatori sul campo sono riusciti a visitarla e diagnosticare la malattia appena in tempo.
C’è ancora la possibilità di operarle gli occhi e salvare la vista.
Ogni singola donazione è preziosa, per Nanye e per centinaia di donne come lei. Dona ora.
Povertà e disabilità: un ciclo che si può spezzare
Il tracoma, così come le altre Malattie Tropicali Neglette, causano dolore, deturpazione e possono portare a una disabilità permanente.

Compromettono la crescita, la qualità di vita di chi ne soffre intrappolando intere famiglie e comunità nel ciclo che lega la povertà alla disabilità. Intervenendo possiamo interrompere e spezzare questo ciclo.