Oggi pubblichiamo la lettera di Don Enrico. Guarda il video e ascolta il commento di Marina Sozzi, filosofa e tanatologa.
Secondo te, esiste la buona morte?
Trovo interessante l’idea di questo spazio in cui poter esprimere le proprie riflessioni sul fine vita. Prossimamente su YouTube terrò una serie di interventi proprio sulla morte. Da 40 anni parlo dei temi della morte. Ho scritto la mia tesi sulla morte. Da anni sono il cappellano di un hospice come volontario, per cui vivo il tema del fine vita tutti i giorni. La mia idea del parlare della morte e di un mio canale YouTube per veicolare alcuni temi nasce proprio dall’idea di uno spazio per guardare la questione da un altro punto di vista, cosa che nella nostra società e a volte anche nella Chiesa è difficile fare. Nella nostra società la morte è l’unica esperienza davvero censurata. Prima di arrivare a vivere la morte come un’esperienza legittima, comune, come le altre bisogna far emergere la coscienza della morte, perché la morte nella nostra società non esiste. La morte va affrontata come qualcosa che capita, un po’ come ci capita di prendere l’influenza. La paura della morte nasce dal dolore, dalla sofferenza e dal dispiacere di abbandonare il mondo terreno, perché questa è una società ego referenziata. Non so ancora in che tempi riuscirò fare questa serie di incontri, al momento sto raccogliendo del materiale. Ho letto tantissime cose, tra cui diversi scritti di Kubler Ross. Tra i migliori Sobre el duelo y el dolor. Io non voglio fare lo psicologo di fronte alla morte, non voglio darne una definizione. Mi piacerebbe dare a questo ciclo di incontri il titolo: “La morte come l’ultimo regalo”, perché è davvero così. A partire dall’esperienza della morte, quali doni ci offre?
Don Enrico, donatrice di CBM Italia
Guarda il video e ascolta il commento di Marina Sozzi, filosofa e tanatologa.
Perché la rubrica “Questioni di vita e di morte”?
Perché pensiamo che una maggiore consapevolezza della finitezza possa, anziché angosciarci, migliorare la qualità della nostra vita. Riflettere sulla fine della vita ci induce a riordinare le priorità, a comprendere meglio le relazioni che intratteniamo con gli altri. Ci aiuta ad accorgerci dei momenti di felicità, ad affrontare le nostre paure con maggior coraggio, a fare scelte che ci somiglino.
Marina Sozzi si dedica da anni allo studio dei temi della morte e del morire nella nostra cultura. Filosofa e tanatologa, cura il blog Si può dire morte. Ha insegnato Tanatologia all’Università di Torino. Oggi è co-responsabile dell’Ufficio Culturale di Fondazione Faro. Tra i suoi volumi: Reinventare la morte. Introduzione alla Tanatologia (Laterza 2009); Sia fatta la mia volontà. Ripensare la morte per cambiare la vita (Chiarelettere 2014); Non sono il mio tumore. Curarsi il cancro in Italia (Chiarelettere 2019).
E tu cosa ne pensi?
Mandaci le tue riflessioni scrivendoci a carla.belli@cbmitalia.org o via whatsapp al 3470555843.
Carla Belli
Responsabile Relazione con i Donatori