Nella grave emergenza in corso siamo in prima linea per dare supporto e affermare il diritto alla salute delle persone più fragili, soprattutto persone con disabilità, anziani e bambini.

Nei Paesi in via di sviluppo continuiamo a garantire cure mediche, servizi, educazione e inclusione a tante persone con disabilità, nonostante l’emergenza COVID diventi ogni giorno più drammatica.

In Italia, dopo essere intervenuti nell’emergenza sanitaria sostenendo l’hospice care di Bergamo e il Covid Center di Rozzano, il nostro lavoro continua per fronteggiare l’attuale emergenza sociale, con un intervento a favore delle famiglie di bambini con disabilità gravi, che la pandemia rischia di privare di cure e servizi.

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Causale: Web Covid-19

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Il nostro lavoro al fianco delle persone con disabilità

Nei nostri progetti nei Paesi in via di sviluppo stiamo intervenendo con azioni necessarie per contenere il contagio da COVID-19 e continuare a garantire assistenza alle persone con disabilità e ai più vulnerabili.

Nei centri salute, negli ospedali e nelle comunità stiamo sensibilizzando sulle corrette pratiche igieniche di prevenzione, attraverso messaggi radio, tv e megafoni. Stiamo, inoltre, formando il personale sanitario sulle misure preventive necessarie.

Alle persone con disabilità, alle loro famiglie e a chi ne ha bisogno, nonché allo staff medico, distribuiremo kit di mascherine, disinfettante, sapone e fazzoletti e creeremo punti per l’igiene personale, dove le persone potranno lavarsi le mani e utilizzare i disinfettanti.

Le persone con disabilità nelle emergenze

In una pandemia le persone con disabilità sono tra le più vulnerabili, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, dove risiede l’80% delle persone con disabilità e la capacità di rispondere a COVID-19 è limitata. 

Questo perché non sono in grado di auto-proteggersi pienamente, osservare le misure igieniche necessarie o si trovano in ambienti inappropriati. Inoltre:

  • molte persone con disabilità rischiano maggiormente di contrarre COVID-19 (ad es. possono avere difficoltà a lavarsi, anche solo ad accedere all’acqua, hanno necessità di toccare oggetti e superfici) e possono avere maggiori difficoltà a mantenere la distanza sociale o l’isolamento (ad es. dovrebbero rimanere in stretto contatto con persone che li supportano: familiari, caregivers, medici)
  • hanno un rischio maggiore di contrarre il COVID-19 in forma grave a causa delle condizioni sanitarie pregresse e perché incontrano ostacoli nell’accedere a cure e supporto sanitari adeguati dopo aver contratto COVID-19.

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Il nostro intervento al fianco dei più fragili

A Bergamo, una delle province più colpite dal virus, abbiamo contribuito ad allestire un hospice care, un centro di degenza per la quarantena, per assistere le persone guarite da COVID-19, ma ancora positive. Il centro è stato operativo dal 6 aprile al 17 maggio e ha ospitato 94 persone che, ancora positive al virus, erano impossibilitate a  trascorrere la  convalescenza nella propria abitazione perché avevano un familiare immunodepresso o anziano, perché non potevano convivere mantenendo le adeguate distanze,  perché erano sole o avevano bisogno di monitorare i parametri sanitari e non erano in grado di farlo autonomamente.  

Nel centro di degenza i pazienti hanno ricevuto cure personalizzate, assistenza medico sanitaria e supporto psicologico a distanza, grazie a personale specializzato.   Oggi siamo felici di dirvi che il centro è chiuso e i pazienti sono finalmente tornati a casa dalle proprie famiglie.

Sempre in Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia, con il contributo di Banca Generali, abbiamo contribuito ad acquistare un ecografo polifunzionale, per il COVID CENTER, realizzato presso l’Ospedale Humanitas di Rozzano.

Cure di qualità ma non solo: il nostro impegno è intervenire anche in quella che è una vera e propria emergenza sociale, che ha privato tante persone delle reti di sostegno e dei servizi di cui hanno bisogno.

Come le famiglie dei bambini con sindrome CHARGE, una malattia genetica rara che causa disabilità gravi: insieme all’associazione MONDO CHARGE stiamo lavorando per garantire loro terapie e percorsi ricreativi.

Perché è stato importante l’isolamento post-ospedaliero?

Terminata la terapia intensiva, o nelle forme meno gravi della malattia, i pazienti non possono fare ritorno a casa. È fondamentale che non entrino in contatto con i propri familiari o altre persone a loro vicine: solo con un contenimento sistematico si può arginare il contagio ed evitare che si manifestino nuovi picchi.

Da qui l’importanza di strutture attrezzate per ospitare le persone dimesse, che possano portare a termine l’isolamento in un ambiente protetto e con il giusto supporto del personale sanitario.

In questo momento ogni posto letto che si riesce a liberare significa salvezza per i pazienti ancora gravemente malati COVID-19.

Grazie ai nostri donatori e al personale sanitario abbiamo potuto dare un aiuto concreto e fondamentale in questa grave emergenza senza precedenti. 

  • Main Gate at CoRSU hospital: A CoRSU nurse (wearing a child-friendly uniform - CBM support) is taking the temperature of a child using an infrared thermometer which was donated to CoRSU by a good Samaritan. This is one of the screening measures put into place at CoRSU in order to reduce risks of Covid-19
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