In occasione dell’ultima Giornata internazionale sui diritti delle persone con disabilità, CBM International ha lanciato un messaggio chiaro al governo tedesco: l’urgenza di accelerare il processo di inclusione delle persone con disabilità in particolare nella cooperazione allo sviluppo internazionale.
Lo scorso 3 dicembre, CBM International ha trovato un modo originale per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, sistemando davanti al Reichstag, il palazzo del Parlamento di Berlino, due grandi lumache, create dall’artista Ottmar Hoerl, che simboleggiano la lentezza con cui procede la realizzazione dell’inclusione delle persone con disabilità.
L’inclusione concreta delle persone con disabilità e la loro partecipazione alla vita economica, politica e sociale avanza troppo lentamente, rimanendo quasi sempre sulla carta. Il simbolo della lumaca vuole ricordarci proprio della necessità di cambiare passo e accelerare uno sviluppo che a quest’ora dovrebbe essere più che realizzato.
Secondo il responsabile Advocacy di CBM International, Michael Herbst, una vera cooperazione allo sviluppo inclusiva è ancora un’utopia, perché mancano obiettivi vincolanti e misurabili, risorse finanziarie e umane. L’inclusione deve essere un processo condiviso in tutti gli ambiti e non un’attività riservata a una categoria.
La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità del 2006 rappresenta il quadro di riferimento all’interno del quale ogni Stato parte ha fatto rientrare la legislazione in attuazione dei principi in essa contenuti. In Italia, dove la Convenzione è stata ratificata nel 2009, la completa realizzazione di questi principi è ancora troppo lontana.
Le azioni che sarebbero dovute derivare dall’impegno normativo dei vari Stati sono scarsissime e si stanno sviluppando a passo di lumaca appunto, ma esistono esempi concreti di come applicare efficacemente la Convenzione nell’inclusione delle persone con disabilità.
L’impegno senza implementazione non è impegno: l’Inclusive Participation Toolbox.
Più di un miliardo di persone ha una disabilità – l’80% di loro vive in paesi a basso e medio reddito – e come CBM, ci impegniamo a promuovere e praticare l’inclusione ogni giorno.
Il simbolo della lumaca dell’inclusione è una delle tante campagne di CBM International per implementare soluzioni che portino a una società più inclusiva.
Infatti, lo scorso novembre CBM ha lanciato anche l’Inclusive Participation Toolbox, una guida digitale di risorse per professionisti e organizzazioni che lavorano nell’ambito della cooperazione internazionale perché i processi di inclusione delle persone con disabilità diventino parte di tutte le politiche e programmi.
La partecipazione delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni nelle attività e progetti di sviluppo è fondamentale. Infatti, molto spesso le voci delle persone con disabilità sono escluse dalle decisioni che riguardano la loro stessa vita.
Questa cassetta degli attrezzi ci aiuta ad indagare più attentamente i temi della disabilità e della partecipazione in generale, degli obblighi previsti dai quadri internazionali come la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità e l’Agenda 2030.
Come si può usare?
Che si tratti di implementare un programma internazionale, organizzare una consulenza, un evento o preparare una presentazione, la Toolbox mette a disposizione:
- una guida su come applicare approcci partecipativi e tenere traccia del ciclo di gestione del progetto per includere persone con disabilità;
- una funzione di filtro per trovare Organizzazioni di Persone con Disabilità nel tuo paese;
- una lista di controllo per aiutarti a pianificare riunioni ed eventi accessibili;
- presentazioni pronte all’uso per convincere i tuoi colleghi dell’importanza della partecipazione inclusiva;
- un glossario dei principali termini relativi alla disabilità;
- casi di studio ed esempi di buone pratiche da progetti e iniziative esistenti.
Questo è uno degli strumenti progettati, realizzati e messi a disposizione dalla famiglia CBM per velocizzare i processi di inclusione delle persone con disabilità soprattutto nei Paesi a basso reddito e garantire che tutte le attività siano inclusive e non lascino indietro nessuno. Un modo per cambiare passo e andare più veloci verso l’inclusione di tutti.
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