• operatrice in camice
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A un anno dall’inizio della pandemia, un bilancio per riflettere sull’impatto del COVID-19 sulla salute della vista e sul lavoro di CBM.

Nei Paesi in via di sviluppo, ma non solo, l’emergenza COVID-19 ha, comprensibilmente, reso necessari interventi tempestivi: dalla distribuzione di kit igienici, mascherine, kit alimentari e voucher economici, alla conversione delle strutture ospedaliere in centri di risposta all’emergenza.
Per questo motivo spesso sono passate in secondo piano attività altrettanto necessarie, come la cura della vista.

Sono intervenuti:

Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia, Babar Qureshi, direttore internazionale dei progetti di salute visiva di CBM, e Lisbon Aliraki, oftalmologo presso l’ospedale oculistico Mengo in Uganda.

Insieme abbiamo analizzato le conseguenze della pandemia nella vita delle persone con disabilità visive e l’importanza di continuare a occuparsi della salute della vista, anche trovando modalità alternative per raggiungere e curare le persone più emarginate.

Ospite dell’incontro è stata la nostra amica e ambasciatrice Filippa Lagerbäck che ha visitato l’ospedale oculistico Mengo in una delle missioni sul campo e condividerà la propria esperienza.

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