Le emergenze in corso in diverse parti del mondo sono ogni giorno più drammatiche: edifici rasi al suolo, intere famiglie sfollate, migliaia di feriti e, per chi sopravvive, si apre una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Le persone con disabilità, che sono tra le più colpite, rischiano di essere dimenticate: per questo a Gaza e in Myanmar stiamo intervenendo al loro fianco.

CBM nelle emergenze in corso
In queste settimane stiamo intervenendo nelle emergenze in corso a Gaza e in Myanmar. In entrambi gli interventi il nostro lavoro è rivolto in particolare alle persone con disabilità, che nelle emergenze sono tra le più a rischio.
A Gaza, dove la popolazione bombardata rischia di morire di fame, distribuiamo pasti caldi a 1.750 persone attraverso la cucina comunitaria nella città di Deir Al Balah. Nella cucina lavorano 20 donne e uomini con disabilità uditive, che stanno portando un intervento concreto a favore della loro comunità.
In Myanmar, devastato dal terremoto del 28 marzo scorso, stiamo portando tende per ripararsi a 10.000 persone, cibo, acqua e aiuti economici a 3.3000 famiglie che hanno perso tutto. La situazione è critica: in molti hanno perso tutto e sono senza cibo.
Come stiamo intervenendo
Nelle emergenze interveniamo con un approccio inclusivo, garantendo che le persone con disabilità ricevano il supporto necessario e siano coinvolte attivamente negli aiuti.
A Gaza, il progetto Inclusive Community Kitchen, in collaborazione con il partner Atfaluna Society for Deaf Children, fornisce pasti caldi e opportunità di lavoro a persone con disabilità uditive.
L’Inclusive Community Kitchen è una vera e propria cucina dotata di tutte le attrezzature necessarie per preparare e conservare i pasti, un luogo di supporto per le famiglie, ma anche uno spazio di realizzazione personale in cui i giovani uomini e donne sordi sono al centro della risposta emergenziale. Il progetto permette loro di acquisire competenze preziose e raggiungere l’indipendenza economica necessaria a prendersi cura delle proprie famiglie, poiché spesso sono gli unici a poterlo fare; come nel caso di Wafa, una giovane donna sorda, mamma di 4 figli sordi, che non riusciva a trovare un impiego a causa della sua disabilità, fino a quando Atfaluna le ha offerto un posto nella cucina comunitaria:
Scopri di più sul progettoLavorare nella cucina comunitaria è stato un punto di svolta per me, ho ritrovato la fiducia e mi ha garantito un pasto quotidiano e un reddito stabile per prendermi cura dei miei 4 figli, che come me sono sordi, e poi sono molto felice di essere utile a tutta la comunità.
In Myanmar, dove il devastante terremoto ha aggravato le necessità delle comunità vulnerabili, collaboriamo con il partner ZOA per fornire riparo e aiuti economici alle famiglie più vulnerabili, assicurando che le persone con disabilità non vengano dimenticate.
Azione umanitaria inclusiva
In situazioni di emergenza come queste, le persone con disabilità sono ancora più vulnerabili poiché spesso non sono incluse nei piani di salvataggio, i loro ausili (come bastoni o sedie a rotelle) possono danneggiarsi, strade e infrastrutture non sono percorribili, non riescono ad accedere agli aiuti. Inoltre le emergenze aumentano in modo significativo il numero di persone con disabilità.
Per questo interveniamo con programmi inclusivi della disabilità, affinché nessuno sia lasciato indietro, in linea con il «Quadro di Riferimento di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030» e la «Carta per l’Inclusione delle Persone con Disabilità nelle Azioni Umanitarie» delle Nazioni Unite adottata nel 2016.
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