ll 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per creare consapevolezza e promuovere i diritti delle persone con disabilità.
Il tema di quest’anno è “Empowering persons with disabilities and ensuring inclusiveness and equality.” Anche per noi di CBM questo significa “non lasciare nessuno indietro”, come indicato dall’Agenda 2030 per ottenere uno sviluppo sostenibile e promuovere una società inclusiva.
La giornata del 3 dicembre è un’occasione per ricordare che nel mondo le persone con disabilità sono 1 miliardo – circa il 15% della popolazione mondiale – e che l’80% di loro vive nei Paesi del Sud del mondo.
La situazione dei bambini con disabilità in questi Paesi è particolarmente drammatica: 9 su 10 di loro non vanno a scuola.
CBM da 110 anni lavora proprio nei Paesi più poveri di Africa, Asia e America Latina per assicurare alle persone cieche e con disabilità le stesse opportunità di vita degli altri.
Nell’ultimo anno abbiamo raggiunto oltre 35 milioni di persone in 54 Paesi di Africa, Asia e America Latina attraverso 530 progetti di salute, riabilitazione, educazione e formazione, sviluppo inclusivo.
Insieme ai nostri partner lavoriamo per spezzare il ciclo povertà-disabilità, troppo spesso legate:
le persone che vivono in povertà hanno maggiori possibilità di avere una disabilità per mancanza di cure mediche, malnutrizione, vulnerabilità. Al contempo le persone con disabilità hanno maggiori probabilità di vivere in povertà a causa delle molteplici barriere nell’accesso servizi.
Lavorare per le persone con disabilità significa anche promuovere i loro diritti nella convinzione che nessuno debba essere lasciato indietro.