Il 4 gennaio si celebra la quarta Giornata Mondiale del Braille in onore della nascita dell’inventore da cui prende il nome, Louis Braille. Da quel momento il famoso alfabeto tattile ha illuminato la vita di milioni di persone cieche e ipovedenti in tutto il mondo.
La Giornata Mondiale del Braille è stata istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2018 e celebrata per la prima volta l’anno successivo, nel 2019. Il suo obiettivo è aumentare la consapevolezza dell’importanza del Braille come mezzo di comunicazione nella piena realizzazione dei diritti umani per le persone cieche e ipovedenti.
Un po’ di storia.
Louis Braille diventa cieco all’età di circa 3 anni in seguito ad un incidente e qualche anno dopo comincia a frequentare la prima scuola per ciechi di Parigi fondata da Valentin Haüy, inventore di un altro sistema di comunicazione per persone cieche che presentava caratteri latini in rilievo su carta spessa e consentiva di leggere piuttosto che di scrivere.
I limiti del metodo Haüy spinsero Louis Braille a sviluppare intorno al 1820 un sistema più semplice e diretto, basato su simboli scritti sotto forma di punti in rilievo da leggere con la punta delle dita, il codice Braille appunto, che comprenderà non solo le lettere ma anche i segni di interpunzione e più avanti le note musicali (Braille stesso era un provetto musicista).
Il sistema Braille è costituito da una matrice con sei puntini in rilievo distribuiti in uno spazio rettangolare in verticale della misura più o meno di un polpastrello di un dito indice (vedi immagine).
Nel 1829 Louis Braille diventa maestro in quella stessa scuola e comincia ad insegnare ai bambini ciechi a leggere e scrivere secondo il metodo di sua invenzione. Purtroppo, il riconoscimento del valore di questo innovativo sistema di comunicazione e la sua diffusione avvennero solo dopo la sua morte, nel 1852.
Come si usa oggi?
Ecco una scheda didattica che potrete utilizzare con i vostri bambini tra i 5 e i 10 anni per capire meglio cos’è l’alfabeto Braille e scoprire insieme come si usa attualmente. Troverete, infatti, la filastrocca “I puntini che aprono il mondo” e un video realizzato in collaborazione con L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che vi darà tante indicazioni anche per esercitarvi nella scrittura e lettura del Braille.
Dopo aver letto la filastrocca e guardato il video, potete chiedere ai bambini di scrivere il proprio nome con una copia dell’alfabeto (vedi immagine in alto) in una mano e una penna a sfera, ormai scarica, nell’altra!
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