
Ricordati di questo momento e di come vedi Naresh ora, perché grazie a te tutto cambierà per sempre. Nella sua vita, in quella di milioni di bambini e anche nella tua. Grazie!
A casa di Naresh
C’è un villaggio nel Nepal occidentale abbarbicato in cima alle montagne. È formato da poche case, sparse, distanti almeno cinque minuti a piedi l’una dall’altra.

Per raggiungere il villaggio, partendo dalla città più vicina, c’è una sola strada che si arrampica tra i pendii ripidi. E anche se è di recente costruzione (ha poco meno di due anni) è già completamente impraticabile a causa delle forti piogge o delle frane. Il villaggio si chiama Aglung ed è lì che undici anni fa è nato Naresh, il sesto di sette figli.
4 aana per una famiglia intera
Al villaggio quasi tutte le famiglie coltivano un orto, e così è anche per la famiglia di Naresh. Il padre, Gante, è infatti riuscito ad acquistare negli anni un fazzoletto di terra di 4 aana (circa 125 metri quadri) che coltiva a mais e orzo. Ma il terreno non è particolarmente fertile e difficilmente il raccolto sostiene la famiglia per più di un mese. Il resto del tempo lavora come manovale a giornata, se ha la fortuna di trovare.
Non ci sono garanzie, a volte lavoro per 500/600 rupie al giorno (circa 3 euro), a volte è capitato di restare mesi senza fare nulla.
Gante, papà di Naresh
I giovani sono dovuti emigrare in larga parte in India per trovare lavoro. Così è stato per i fratelli più grandi di Naresh e così faceva anche Gante per poter lavorare e spedire i soldi alla famiglia, prima dell’incidente del figlio.
Un incidente e tutto cambia
Circa tre anni fa, Naresh, che aveva sette o otto anni, aveva accompagnato la mamma, Lali, a mungere. Mentre lei si occupava del lavoro, Naresh, giocando con il vitellino, si ferisce a una gamba.
Subito né la mamma né il bambino danno molto peso alla cosa. Naresh per altro aveva i pantaloni lunghi, per cui non era visibile la ferita. Passano quindi i giorni, ma la gamba inizia a gonfiarsi terribilmente.

6 mesi per ricevere la diagnosi
Ha così inizio un tragico andirivieni tra ospedali e cliniche (di cui purtroppo conosciamo il triste epilogo). Prima il padre accompagna Naresh al piccolo centro salute del villaggio, dove vengono prescritti dei medicinali che non risolvono la situazione. Allora Gante lo accompagna all’ospedale di Butwal, nel Sud del Nepal, dove viene nuovamente indirizzato in un altro ospedale, questa volta in India. Dopo quasi sei mesi di visite e spostamenti, finalmente trovano la risposta in una clinica privata.
I risultati dell’analisi del midollo osseo sono molto chiari, Naresh ha un tumore alla gamba.
Fino all’ultimo tentativo
La clinica è una struttura privata e vengono richieste 270 mila rupie come acconto al trattamento, l’equivalente di 1.800€. In parte Gante raccoglie la somma, ma non è sufficiente e sono costretti a tornare al villaggio.
Passano i mesi. Gante non demorde. Si adopera fino a raccogliere una somma sufficiente per portare finalmente Naresh in ospedale, l’ennesimo ospedale nell’ennesima città, dove può iniziare il ciclo di chemioterapia.
Non trascorre troppo tempo che arriva la temuta notizia. La gamba di Naresh deve essere amputata per potergli salvare la vita.
Ero sconvolto, ma ho fatto tutto quello che mi hanno detto. Che altro potevo fare?
Gante, papà di Naresh
Per il momento il nostro racconto si ferma qui
Sono molti i bambini che, come Naresh, vivono con una disabilità, non solo in Nepal, in tutto il mondo. Grazie al tuo Sostegno a Distanza possiamo essere al loro fianco per garantire le cure di cui hanno bisogno.