bambino con antibiotico

Il progetto

Dal 2017 CBM Italia è presente in Sud Sudan contro l’oncocercosi, che nel Paese è la seconda causa di cecità (dati OMS). L’oncocercosi, detta anche “cecità fluviale”, è un’infezione provocata da un parassita che causa lesioni oculari; se non trattate, queste lesioni portano alla cecità.

Per questo stiamo implementando il progetto Scaling up MDA to accelerate Elimination of Onchocerciasis and Lymphatic Filariasis per la prevenzione e cura dell’oncocercosi nello Stato di Central Equatoria, in particolare nella Contea di Juba.

Attraverso il nostro progetto vogliamo contribuire a raggiungere l’80% della popolazione per garantire l’eliminazione dell’oncocercosi nella zona.

L’oncocercosi deve essere trattata somministrando un farmaco antiparassitario (ivermectina): l’OMS raccomanda il trattamento con ivermectina almeno una volta all’anno nelle aree endemiche per eliminare la trasmissione; in alcuni Paesi come il Sud Sudan coesiste con il parassita della filariasi.

Il nostro intervento prevede quindi: formazione del personale sanitario, distribuzioni periodiche di massa di farmaci e sensibilizzazione della comunità sulle corrette pratiche da adottare per prevenire l’oncocercosi.

Lo facciamo attraverso queste attività:

  • formazione di personale sanitario su prevenzione e cura dell’oncocercosi

per favorire la distribuzione di massa di medicinali alla popolazione.
È stato implementato un modello di formazioni “a cascata” per trasferire conoscenze in modo affidabile e capillare: dal Supervisore della Contea, ai supervisori delle province e dei villaggi fino agli operatori comunitari.  

La formazione riguarda in particolare le corrette pratiche di somministrazione secondo gli standard OMS, anche in osservanza delle linee guida per la prevenzione del COVID-19; strategie di intervento comunitarie e tecniche di mobilitazione, al fine di raggiungere il più alto numero di beneficiari. 

  • distribuzione di massa di medicinali (Ivermectina)

A seguito della formazione dei membri della comunità, è prevista ogni anno una distribuzione di massa di ivermectina in tutta la contea raggiungendo anche le aree più remote.

L’identificazione di beneficiari prima della distribuzione rappresenta ogni anno un piccolo censimento informale della zona e fornisce dati realistici per il calcolo della percentuale di copertura terapeutica, cruciale per l’andamento del progetto.  

  • sensibilizzazione della comunità, prima della distribuzione di massa di ivermectina, con l’obiettivo di garantire la partecipazione della più ampia fetta di popolazione possibile. Obiettivo è il coinvolgimento dei membri della comunità concentrando l’attività nei maggiori centri di aggregazione, quali chiese, mercati, centri sanitari. I messaggi educativi e le informazioni relative alla campagna di distribuzione sono veicolati anche attraverso l’utilizzo di materiale informativo e di comunicazione e condivisi attraverso spot radio.

Risultati raggiunti

In ogni intervento che realizziamo raggiungiamo l’80% della popolazione dell’area in cui lavoriamo assicurando copertura dall’oncocercosi; in particolare nell’ultimo intervento (2020/21) abbiamo raggiunto questi risultati:

  • formazione di 20 membri del personale sanitario degli  Health Communities Committees, 232 supervisori dei villaggi e 2.338 operatori comunitari presso la Contea di Juba.
  • distribuzione di ivermectina a 428.768 persone, di cui 223.592 donne e 205.176 uomini, il 95,2% di copertura programmatica. Di queste, 10.387 persone sono state raggiunte all’interno dei Protection of Civilians sites (POC), campi sfollati interni, grazie al supporto logistico del Ministero Nazionale della Salute e alla collaborazione con IMC (International Medical Corps), presente all’interno dei siti. 
  • informazione e sensibilizzazione di 573.121 persone sulla prevenzione e cura dell’oncocercosi presso i principali luoghi di aggregazione.

La distribuzione di massa di farmaci (ivermectina) è avvenuta nelle scuole e nei centri di aggregazione al fine di raggiungere il maggior numero di persone possibile. In parallelo sono state svolte campagne di sensibilizzazione della comunità  in luoghi di aggregazione (chiese, mercati, centri sanitari) dove sono stati diffusi messaggi educativi e materiale di comunicazione sull’importanza della prevenzione e cura.
Le principali autorità locali sono state coinvolte.

{{ errors.first('firstname') }}
{{ errors.first('lastname') }}
{{ errors.first('email') }}