Il 25 settembre 2019 ricorre il quarto anniversario dell’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Si tratta di una lista di 17 intenti da realizzare entro il 2030 che riprendono e ampliano i precedenti (come sradicamento della fame e della povertà, accesso all’istruzione primaria universale, diritto alla salute per tutti), ai quali si aggiunge un’attenzione particolare ai temi ambientali.

Al centro dell’attenzione ci sono i diritti umani e lo sviluppo sostenibile.

L’Agenda contiene 11 riferimenti espliciti alla disabilità (di cui 7 sono contenuti negli obiettivi di sviluppo sostenibile).

Un risultato importante, a cui CBM ha contribuito attraverso la rappresentanza presso le Nazioni Unite a New York, e in collaborazione con i network internazionali che si occupano di disabilità e cooperazione (IDDC e IDA).

Nel mondo infatti 1 persona su 7 ha una disabilità (1 miliardo, ossia il 15% della popolazione mondiale).

Le persone con disabilità hanno partecipato attivamente al processo revisione dell’Agenda del 2030, nei due incontri di monitoraggio a New York (presso l’High Level Political Forum), sull’applicazione di questo approccio a livello globale. E’ importante ricordare che l’Agenda del 2030 è frutto di un processo guidato dalle persone.

CBM continuerà a giocare la sua parte per rendere realtà uno dei principi centrali dell’Agenda 2030: “non lasciare nessuno indietro”.


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