È partito “Generazione Inclusiva: protagonismo, orientamento e autonomia”, un progetto che promuove la collaborazione tra scuola, famiglie e comunità per costruire una società più inclusiva e consapevole, dove la disabilità è riconosciuta come parte della diversità umana.

Nelle scuole italiane ci sono ancora barriere fisiche, culturali e comportamentali che ostacolano lo sviluppo personale di ragazzi e ragazze con disabilità nell’affrontare scelte di vita, formazione e lavoro.
Per contrastare questo ulteriore rischio di esclusione, il progetto “Generazione inclusiva: protagonismo, orientamento e autonomia” vuole sviluppare competenze inclusive di insegnanti e studenti per migliorare l’accessibilità delle scuole e rafforzare la collaborazione tra insegnanti e familiari di studenti con disabilità per sostenere la loro autonomia nel passaggio all’età adulta.
Le voci dei protagonisti
Durante questi primi incontri – che hanno toccato Corigliano-Rossano (Calabria) e Sava (Puglia) – abbiamo avuto l’occasione di incontrare e ascoltare le associazioni partner di progetto, insegnanti, genitori, rappresentanti degli enti e di altri attori territoriali per comprendere cosa significa portare un progetto come “Generazione inclusiva” nelle comunità locali.
È attraverso la raccolta di queste testimonianze che il progetto incontra le sue radici.
Per noi di Anffas essere parte del progetto Generazione inclusiva, significa essere parte di un cambiamento. È un’occasione unica per concretizzare la nostra mission partendo dai giovani, perché questa generazione si trasformi in una generazione inclusiva che sappia guardare alla disabilità in una maniera differente, riconoscendola e apprezzandola.
Maria Pia De Santis, ANFFAS Sava
Credo che Generazione inclusiva possa dare delle risposte concrete alle esigenze dei familiari e dei giovani con disabilità per i quali la conclusione del percorso scolastico è una fase molto particolare. Mi auguro che questo progetto possa contribuire ad abbattere le barriere che rendono difficile l’inserimento e il riconoscimento di una parità di trattamento dei giovani con disabilità nel mondo del lavoro.
Roberta Friolo, Assessora ai servizi sociali e Vice Sindaca, Comune di Sava
Generazione inclusiva è sicuramente un progetto che arricchirà la scuola e supporterà i docenti di sostegno e curricolari a creare un contesto in cui ragazzi con disabilità possano costruire il loro percorso di vita dopo la scuola in base alle loro aspettative e potenzialità. Il lavoro è una componente fondamentale per garantire la dignità di una persona.
Tiziana Duggento, insegnante referente inclusione e sostegno, Istituto Del Prete-Falcone, Sava
Da noi la disabilità sembra una cosa che faccia male a tutti. Il genitore ha molte difficoltà. La scuola dovrebbe essere la cosa più importante per un bambino, dall’asilo fino all’università, e l’inclusione vera è quella. All’asilo tutto bene, i bambini stavano bene insieme, anche alla scuola elementare non c’era nessuna problematica, mentre alle scuole medie hanno incominciato ad allontanare.
Marcello, genitore – Corigliano-Rossano
Penso che l’influenza del genitore e della società, crei più problemi all’inclusione, perché non sanno di cosa parlano, soprattutto per una persona nello spettro autistico, un autistico. Poi autismo è una parola enorme. Allora i ragazzi non si sentono liberi di parlare con questa persona disabile e questo fa male. Adesso però al liceo, che siamo agli ultimi anni, c’è stato un cambiamento radicale, cioè gli amici sono diventati amici!
Guardare avanti
Questi primi incontri sono stati fondamentali per dare avvio a un percorso che si propone di rafforzare le competenze inclusive e promuovere una scuola davvero accessibile, in cui studenti e studentesse con disabilità possano essere protagonisti del proprio futuro.
È solo l’inizio, ma le fondamenta sono solide perché si stanno costruendo con persone che credono in un cambiamento possibile.
“Generazione inclusiva: protagonismo, orientamento e autonomia” è un progetto promosso da CBM Italia che si realizza in tre territori di Calabria, Puglia e Sardegna grazie al sostegno di Fondazione CDP, ente no profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, e in collaborazione con Anffas nazionale ETS – APS, Anffas Corigliano-Rossano, Anffas Sava, Fondazione Anffas Cagliari.
Scopri il progetto!