La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce bambini e adolescenti come titolari di diritti propri, come persone. Un documento fondamentale che afferma una nuova visione dei minori e che può insegnarci ancora tantissimo.

bambini in classe

Una nuova visione

Adottata il 20 novembre 1989, la Convenzione afferma, per la prima volta in uno strumento di diritto internazionale legalmente vincolante per i 196 Stati membri, una nuova visione del bambino e dell’adolescente come soggetto di diritti propri non più da considerare soltanto in quanto legato alla madre o in quanto membro della famiglia.

La prospettiva accolta fino a quel momento si capovolge passando da politiche basate sui bisogni a politiche basate sui diritti, da una distribuzione di beni e servizi a breve termine ad una costruzione di opportunità e capacità di scelta sul lungo periodo.
La Convenzione che entra in vigore a livello internazionale il 2 settembre 1990, viene ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176.

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Da quest’anno l’impegno di CBM nell’ambito della promozione dei diritti dei minori con disabilità si amplia attraverso l’ingresso nel Gruppo di lavoro CRC – Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che ha pubblicato il 12° Rapporto sul monitoraggio della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia con una fotografia aggiornata della condizione in cui vivono i minori nel nostro Paese.

Il Rapporto è stato pubblicato nel luglio scorso, a quasi due anni di distanza dal precedente, periodo in cui eventi come la pandemia COVID-19 prima e il conflitto in Ucraina poi, hanno avuto ed avranno un impatto enorme sulle generazioni presenti e future.

Povertà minorile ed educazione: le sfide maggiori

La grande sfida rimane oggi la povertà minorile che continua ad aumentare (+ 10% in poco più di 10 anni).

Rispetto all’educazione, oltre alle preoccupazioni rispetto agli effetti della pandemia da Covid-19 sulla perdita degli apprendimenti e sulla salute mentale di bambini e adolescenti, il tema prioritario emerso nel Rapporto è quello relativo alla formazione specialistica del personale scolastico, della raccolta di dati quantitativi e qualitativi (in particolare per i bambini con disabilità nella fascia 0-5) e sulla discriminazione dei minori con disabilità nell’accesso ad alcuni servizi non solo nel contesto scolastico, ma anche in servizi ricreativi, sociali e sportivi, pensati in maniera “separata o ridotta” per bambini e ragazzi con disabilità.

Per scaricare il Rapporto completo

A scuola di inclusione anche con CBM!

Puoi trovare tante attività collegate alle giornate internazionali in “Apriamo gli occhi!” il progetto didattico gratuito di CBM Italia destinato alle scuole primarie e dell’infanzia. Dal 2014, con “Apriamo gli occhi!”, CBM porta in classe inclusione, solidarietà ed empatia a misura di bambino.

Per saperne di più sul progetto o per avere informazioni, vai alla sezione
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