Il cuore del progetto “Solo due Passi” sta nell’importanza di un impegno condiviso per creare scuole più inclusive, dove ogni studente, con e senza disabilità, possa essere protagonista del proprio percorso di apprendimento e crescita.
Il progetto
“Solo due Passi: Scuole di Inclusione e Partecipazione – Just Two Steps: Schools of Inclusion and Participation”, promosso da CBM insieme all’Istituto dei Sordi di Torino e la Scuola per Ciechi di Budapest, è stato realizzato tra febbraio 2024 e marzo 2025 in Italia (Milano e Torino) e Ungheria grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+.
Il progetto, attraverso 3 azioni principali, ha avuto come obiettivo centrale il coinvolgimento e la partecipazione attiva di insegnanti, studenti e genitori in un percorso innovativo in grado di promuovere i valori dell’inclusione e dell’accessibilità.
La costruzione di comunità di pratiche
La formazione e la condivisione di idee, strategie ed esperienze tra esperti e personale scolastico su temi cruciali come i diritti delle persone con disabilità e l’Universal Design for Learning (UDL) hanno fornito agli insegnanti gli strumenti necessari per implementare una didattica inclusiva e rispondere alle esigenze di ogni studente, senza discriminazioni.
I partecipanti hanno arricchito le loro competenze nel lavorare con studenti con disabilità sensoriali, esercitando il loro ruolo in modo più inclusivo, esplorando tecniche pedagogiche innovative, metodologie e strategie inclusive per affrontare le sfide che bambini e giovani con disabilità sensoriali incontrano nel loro percorso educativo.
Laboratori di inclusione e partecipazione
Il laboratorio “Scuola senza barriere” ha avuto l’obiettivo di presentare a studenti e studentesse diversi tipi di accessibilità, dagli spazi fisici ai modi in cui comunichiamo e lavoriamo insieme, perché è importante che ogni studente abbia gli strumenti e il supporto necessari per stare bene a scuola.
Circa 900 studenti tra i 6 e i 13 anni hanno lavorato in classe per individuare e superare le barriere che rendono i loro ambienti scolastici meno inclusivi, cercando soluzioni per migliorare l’accessibilità e diventando protagonisti nella promozione dei diritti dei minori con disabilità.
Cercare idee e soluzioni per rendere la scuola migliore per tutti e tutte è stato un modo per creare un ambiente più inclusivo.
Spettacolo teatrale
Un momento importante è stato portare in sei classi primarie lo spettacolo “Solo due passi” ispirato ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che ha raccontato a bambini e bambine come e quanto la diversità possa diventare occasione di incontro, di scoperte e anche di amicizia.
Famiglie e studenti con disabilità
Un aspetto fondamentale di questo percorso è stato il coinvolgimento di un gruppo internazionale di studenti con disabilità e i loro familiari che ha elaborato alcuni strumenti per contrastare pregiudizi e discriminazioni e promuovere comportamenti inclusivi, sia dentro che fuori dall’ambiente scolastico.
Il video è stato realizzato da genitori italiani e studenti ungheresi per sensibilizzare compagni di classe, insegnanti e altre famiglie sui temi dell’inclusione, raccontando come si immaginano la scuola ideale.
La mia scuola ideale è un posto in cui tutti sono accettati per quello che sono.
Kristóf, studente di scuola secondaria di I grado, Budapest
Il limite fa parte dell’essere umano, e perciò va considerato e accettato. Accettare il limite è necessario per avere una scuola ideale.
Sara, genitore, Milano
Il gruppo ha anche preparato un documento di raccomandazioni per contribuire alla diffusione della cultura dell’inclusione e favorire la partecipazione in tutte le scuole coinvolte.
Creare una scuola più accessibile non riguarda solo la rimozione delle barriere fisiche, ma anche la costruzione di un ambiente in cui studenti e studentesse si sentano valorizzati e capaci di raggiungere il loro pieno potenziale. È necessario un approccio che includa l’accessibilità fisica, il supporto emotivo, le pratiche didattiche e il coinvolgimento della comunità, con l’obiettivo di creare spazi educativi che comprendono la diversità e offrono opportunità eque per tutti e tutte.