L’emergenza COVID-19 non si ferma: le conseguenze che questa pandemia ha portato e sta portando sono qualcosa che mai ci saremmo immaginati. Il virus sanitario si è sviluppato in un virus economico e sociale, destinato ad aumentare ulteriormente le disuguaglianze.

Questa situazione sta colpendo drammaticamente le persone con disabilità che stanno vivendo un’emergenza nell’emergenza, in tutto il mondo.

Spesso non riescono a mantenere l’isolamento e il distanziamento interpersonale, faticano a raggiungere i servizi e le cure di cui hanno bisogno, perdono ogni tipo di autonomia, mezzi di sostentamento e lavoro.

Per questo interveniamo al loro fianco, in Italia e nei Paesi in via di Sviluppo.

Ogni giorno, garantiamo a donne, uomini e bambini con disabilità gli aiuti e le cure necessarie, affinché nessuno sia lasciato indietro.

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Causale: Web Covid Mondo

Cosa abbiamo fatto fino ad oggi

Il nostro intervento nei Paesi in via di sviluppo:

  • Abbiamo garantito kit igienici e materiale sanitario (ad esempio mascherine, guanti, disinfettante, sapone) a tutti i nostri centri e ospedali, al personale medico e alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
  • Abbiamo distribuito kit alimentari alle famiglie più vulnerabili e a quelle di persone con disabilità. Queste infatti si trovano doppiamente in difficoltà perché non hanno un lavoro (o hanno dovuto smettere di lavorare a causa delle restrizioni attuate in molti Paesi africani) e sono tagliati fuori dai normali aiuti.
  • Abbiamo garantito l’accesso all’acqua pulita negli ospedali e nei punti centrali dei villaggi così che tutti possano lavarsi le mani con acqua pulita, rispettando le norme.
  • Abbiamo sensibilizzato sui comportamenti da tenere per prevenire il contagio del virus e ci siamo impegnati a rendere accessibili e fruibili alle persone con disabilità tutti questi messaggi: per esempio, trasmettendo messaggi radio e traducendo nel linguaggio dei segni o in Braille tutte le comunicazioni.
  • Abbiamo formato operatori sanitari nelle comunità, medici e personale sanitario negli ospedali, insegnanti e studenti nelle scuole.
  • Abbiamo curato pazienti negli ospedali e offerto supporto psicologico anche da remoto.

Grazie a queste attività nel 2020 abbiamo raggiunto 213.517 persone.

Oggi i nostri progetti sul campo, nonostante le difficoltà della pandemia, continuano ad assicurare supporto a tantissime persone con e senza disabilità.

Scopri di più sui nostri progetti nel mondo

Il nostro intervento in Italia:

  • Abbiamo sostenuto il centro di degenza di Bergamo, una delle province più colpite dal virus, per assistere le persone uscite dalla terapia intensiva, ma ancora positive al COVID-19. Il centro è stato operativo dal 6 aprile al 17 maggio e ha ospitato 94 persone che, ancora positive al virus, erano impossibilitate a  trascorrere la  convalescenza nella propria abitazione perché avevano un familiare immunodepresso o anziano, perché non potevano convivere mantenendo le adeguate distanze,  perché erano sole o avevano bisogno di monitorare i parametri sanitari e non erano in grado di farlo autonomamente.
  • Abbiamo fornito macchinari ai Covid Center di Rozzano e Bergamo.
  • Abbiamo realizzato il progetto “+ARIA: Attività Ri-creative Inclusive e Assistenza ai bambini con Sindrome CHARGE” per rispondere all’emergenza sociale creata da COVID-19, che ha privato moltissime persone con disabilità e le loro famiglie di cure, reti di sostegno e servizi essenziali. Grazie al progetto 30 bambini e ragazzi e le loro famiglie hanno beneficiato di percorsi riabilitativi e ricreativi su misura. L’intervento continua ancora oggi attraverso il progetto “Come l’acqua” che offre supporto psicoterapeutico e percorsi educativi e riabilitativi.
  • Abbiamo implementato un percorso di supporto psicologico e organizzativo per il personale medico e amministrativo dell’ospedale Humanitas San Pio X di Milano, in prima linea nella gestione dell’emergenza COVID-19.
  • Medici, infermieri, operatori e tutto il personale dell’ospedale hanno dovuto far fronte a situazioni lavorative molto stressanti, tra cui alti carichi di lavoro, paura del contagio, gestione di situazioni nuove, isolamento dai propri cari. Il progetto ha voluto promuovere la resilienza delle singole persone e dei gruppi di lavoro, ossia la capacità di assorbire le perturbazioni e continuare a lavorare adattandosi a situazioni fortemente stressanti, riducendo i possibili impatti negativi della crisi da COVID-19.
  • Abbiamo portato avanti, rimodulandoli in modalità a distanza, i nostri progetti educativi “Apriamo gli occhi!” e “Prendiamoci per mano: scuola in azione, società inclusiva in crescita”, per continuare a promuovere una cultura dell’inclusione.
Prendiamoci cura insieme delle persone con disabilità

I fondi raccolti con questo appello sono destinati al finanziamento dei progetti di CBM Italia nei Paesi in via di sviluppo e in Italia.


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