Da sempre nelle emergenze CBM è in prima linea al fianco delle persone con disabilità, affinché siano incluse negli aiuti umanitari. Ne parliamo con Roland Schlott, Responsabile dell’Unità per gli Aiuti Umanitari di CBM.
CBM ha una lunga tradizione di lavoro nelle emergenze, specialmente per gli aspetti legati all’inclusione. Nelle situazioni di emergenza rispondiamo ai bisogni specifici delle persone con disabilità.
Roland Schlott, Responsabile dell’Unità per gli Aiuti Umanitari di CBM
CBM nelle emergenze
Non solo fenomeni naturali come tifoni, cicloni, tsunami, siccità o terremoti, ma anche nei conflitti, la risposta umanitaria di CBM è tempestiva e rivolta alle persone con disabilità. Nelle situazioni di emergenza, infatti, sono ancora più vulnerabili e il tasso di mortalità è più elevato.
Le cause sono molteplici, tra cui:
- difficoltà ad accedere agli aiuti o agli avvisi di emergenza;
- non vengono incluse nei piani di salvataggio;
- i loro ausili (sedie a rotelle, bastoni,…) possono danneggiarsi.
Roland Schlott, Responsabile dell’Unità per gli Aiuti Umanitari di CBM, ci racconta della risposta umanitaria di CBM in tutte le emergenze fino all’attuale impegno in Ucraina al fianco delle vittime del conflitto e a quello nei Paesi colpiti dalla crisi alimentare.
L’intervento in Ucraina
In Ucraina ci sono circa 2 milioni e 700.000 persone con disabilità, che vivono una situazione drammatica perché quando scoppia una guerra i civili e le persone che vivono in situazioni di vulnerabilità sono destinate a pagare il prezzo più alto.
Qui e nei Paesi limitrofi come Polonia, Slovenia e Moldavia, il nostro intervento si è rivolto fin da subito alle persone con disabilità. Insieme alle organizzazioni locali abbiamo creato e stiamo portando avanti una rete di supporto per le vittime del conflitto, chi in fuga e chi intrappolato nelle città distrutte. Ci sono ancora moltissime persone, in particolar modo con una disabilità mentale, che vivono in strutture e istituti senza possibilità di muoversi e hanno urgente bisogno di aiuto.
In questa grave situazione, insieme a EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, stiamo collaborando con la rete di Organizzazioni di Persone con disabilità in Ucraina e nei Paesi limitrofi, con l’obiettivo di intercettare e rispondere ai bisogni delle persone con disabilità.
Ulteriore obiettivo è contribuire a includere la disabilità nella risposta all’emergenza, rendendo le informazioni accessibili, sensibilizzando, ma anche creando collegamenti tra le persone con disabilità e gli attori umanitari che lavorano sul campo.
La crisi alimentare nel Corno d’Africa
Il nostro lavoro non si ferma qui: le ripercussioni di questo conflitto sono infatti destinate a inasprirsi. Gli effetti dell’aumento dei costi di grano, carburante ed energia si stanno già facendo sentire in molti Paesi in Via di sviluppo come l’Africa, aggravando la crisi alimentare nel Corno d’Africa, già flagellato dalla siccità. Una crisi destinata a colpire in maniera sproporzionata le fasce più fragili ed emarginate, come le persone con disabilità: stiamo intervenendo al loro fianco in Kenya, con un progetto di sicurezza alimentare.
Da qui il senso delle parole di Roland Schloff, Humanitarian Director di CBM International, che conclude così:
Dobbiamo continuare a lavorare sulla resilienza e sulla sicurezza alimentare.
Il nostro approccio, inclusivo e comunitario, ha quindi lo scopo di rendere le comunità più resilienti e in grado di adattarsi indipendentemente dai fattori esterni.