Dalla prima linea dell’emergenza agli interventi in corsia per salvare dalla cecità i bambini come Promise.

bambina sorridente con benda su occhio sinistro

Ciclone Malawi, siamo intervenuti insieme 

È trascorso 1 anno dal ciclone che, lo scorso marzo, si è abbattuto sul sud-est africano con una tempesta tropicale durata per settimane con piogge incessanti e inondazioni. 

Come raccontato nell’ultima newsletter d’inizio gennaio, in quei terribili giorni di mancanza di servizi, con l’acqua e le frane che avevano distrutto la rete idrica ed elettrica e con gli ospedali al collasso, era stato più necessario che mai un piano di intervento umanitario immediato. 

Grazie alla risposta tempestiva e generosa di numerosi sostenitori siamo riusciti a raggiungere le persone più colpite. Abbiamo fornito cibo, medicinali e beni di prima necessità; ripristinato i pozzi, per scongiurare il diffondersi dell’epidemia di colera in atto; organizzato cliniche mobili e trasportato nei centri specializzati chi era in gravi condizioni. Ecco alcune immagini dell’alluvione e del nostro intervento nelle settimane e nei mesi successivi: 

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In particolare, abbiamo raggiunto le persone vulnerabili con disabilità che sono le più a rischio nelle situazioni di emergenza perché: 

  • sono spesso escluse dagli aiuti e dai piani di salvataggio; 
  • non hanno accesso agli avvisi di emergenza; 
  • gli ausili possono danneggiarsi e strade e infrastrutture possono non essere accessibili. 
Leggi la storia di Chinsisi, una delle persone raggiunte

Come sta proseguendo l’intervento in Malawi 

Attualmente il nostro intervento è entrato in una seconda fase, che abbiamo iniziato a mettere in pratica già nelle settimane successive all’alluvione, quando i momenti più acuti dell’emergenza stavano rientrando. Tra queste: cliniche mobili di monitoraggio delle condizioni di salute, distribuzione di ausili per le persone con disabilità, visite oculistiche e chirurgie gratuite, formazione dei membri della protezione civile su come includere le persone con disabilità nelle emergenze.  

L’incontro con Promise 

Mentre nel sud del Paese eravamo impegnati per rispondere alle emergenze, a qualche km di distanza dalle zone più colpite dalle alluvioni, le attività di salute visiva di CBM proseguivano. Infatti, larga parte del nostro impegno consiste nel garantire continuità ai progetti e permetterne la sostenibilità e la crescita anche nel lungo periodo. È stato grazie a questo “moltiplicarsi di aiuti” che moltissimi bambini hanno potuto ricevere l’operazione di cataratta che ha restituito loro la vista. 

Tra loro anche Promise, una bambina di sei anni, cieca dall’occhio sinistro a causa della cataratta. Un nostro operatore l’ha incontrata, insieme alla madre Elizabeth, nelle corsie dell’ospedale mentre era in attesa di essere dimessa dopo l’operazione di cataratta. 

Il racconto della mamma 

È nata subito un’intesa particolare con la mamma di Promise, Elizabeth, desiderosa di raccontare la storia di sua figlia e di come le cure gratuite offerte da CBM abbiano salvato la sua bambina. 

Mi sono accorta subito che qualcosa non andava in uno degli occhi di Promise. Stava diventando sempre più bianco e lacrimava. Quando fissava un punto, gli occhi andavano in direzioni diverse. Le chiedevo se aveva male e lei faceva finta di niente. Si riparava l’occhio con la mano e continuava a giocare. 

Elizabeth, mamma di Promise 

Raccontare di questo piccolo “trucchetto” della figlia per non interrompere i giochi la fa sorridere. Aggiunge: 

Promise è sempre stata una bambina intelligente, ma io la conosco. Lo vedevo che non stava bene anche se cercava di nasconderlo. 

Elizabeth e Promise avevano iniziato così un eterno avanti-indietro tra gli ospedali per cercare una soluzione, senza che nessuno fosse in grado di identificare il problema. Tanto da arrivare a credere che forse era il caso di rinunciare e abbandonare le speranze per sempre. 

Avevo tanta paura che perdesse la vista anche dall’altro occhio. Non solo per lei ma, anche se mi vergogno a dirlo, anche per me. Cosa avremmo fatto? Sarebbe stata completamente dipendente da me. 

Quando scoprono dell’esistenza dell’ospedale sostenuto da CBM, Elizabeth decide di fare un ultimo tentativo. Torna la speranza. 

Promise viene immediatamente visitata e i medici programmano l’operazione di cataratta. 
Tempo di una notte di riposo a seguito dell’operazione in anestesia totale e le bende possono essere tolte. Quando Promise si rende conto che può vedere, la gioia è incontenibile, così come per Elizabeth. 

Iniziano a ridere insieme e ad applaudire. Mentre lo racconta l’emozione traspare ancora moltissimo dagli occhi della mamma: 

Questo ospedale è stato una benedizione. Voi siete una benedizione. Non smettete mai di fare questo lavoro! 

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