Non è facile accorgersi se un bambino ha difetti di vista: l’errore refrattivo presente alla nascita è per lui la normalità, la visione sfuocata è il suo mondo: il bambino si adatta al difetto, e si comporta come se non esistesse. A volte il disturbo visivo può causare insicurezza, disinteresse, chiusura; a volte iperattività, irrequietezza. A volte nessun segno. Non basta per individuarlo il buon senso e l’affetto dei genitori.
Dott. Mario Angi, oculista e presidente di CBM Italia
Non solo: se il difetto refrattivo colpisce un solo occhio, il bambino non modifica il suo comportamento, salvo una maggiore incertezza a muoversi nello spazio per il mancato sviluppo della visione tridimensionale (stereopsi).
I 5 consigli
1. ANTICIPARE L’ETÀ DELLA PRIMA VISITA OCULISTICA
Nei bambini piccoli (da 6 mesi a 3 anni) sottoporre il piccolo ad uno screening visivo precoce per individuare e correggere i forti errori refrattivi congeniti: esistono oggi strumenti (refrattometri) che misurano la forma e la lunghezza dell’occhio, individuando i casi che hanno bisogno di correzione ottica.
2. RIDURRE L’USO DI TABLET E TELEFONINI
In età scolare il nemico da combattere è la miopia: controllare spesso la postura (simmetria e distanza di lettura), l’illuminazione del testo, ridurre l’uso continuativo di telefonino e I-Pad.
3. OSSERVARE COME SI LEGGE
Controllare periodicamente – ad esempio facendo leggere le notizie del programma Televideo a 4 metri di distanza – la capacità di lettura di ciascun occhio separatamente: la miopia inizia spesso nell’occhio dominante.
4. L’IMPORTANZA DI STARE ALL’ARIA APERTA
Ricordare il ruolo della luce! L’eccessiva crescita del globo oculare, causa di miopia, viene rallentata dalla luce. I bambini abituati a stare all’aria aperta per almeno 40 minuti al giorno sviluppano meno miopia.
5. PREVENIRE LA MIOPIA
La miopia è diventata un problema generazionale: uno studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità prevede che nel 2050 il 50% dei ragazzi nati dopo il 2000 (i “millennials”) saranno miopi, se non si modifica la tendenza attuale. Cambiano le malattie, dobbiamo cambiare i nostri paradigmi di comportamento: in base ai parametri sopra descritti possiamo davvero attivarci per ridurre il rischio ed il peso della miopia nelle prossime generazioni.
Miopia, astigmatismo, ipermetropia: cosa sono?
I difetti di vista si dividono in due categorie: difetti congeniti (ereditari) e difetti acquisiti.
I difetti congeniti più frequenti sono l’ipermetropia e l’astigmatismo. Quasi tutti i bambini nascono ipermetropi ed astigmatici. In un occhio normale si attiva un processo di crescita regolato per portarlo dall’ipermetropia/astigmatismo alla normalità: il cambiamento è rapido, si verifica in gran parte nel primo anno di vita. Una minoranza di occhi in base all’eredità (3-5%) mantengono difetti significativi, non diventano “emmetropi”.
La miopia è il principale difetto visivo acquisito ed è dovuta ad una eccessiva crescita in lunghezza del globo oculare, fatto che avviene più frequentemente in età scolare (> 6 anni).
È un difetto ereditabile: il rischio aumenta 3 volte se un bambino ha entrambi i genitori miopi. La componente etnica gioca un ruolo nella suscettibilità a divenire miopi: i bambini asiatici hanno otto volte maggior rischio rispetto ai compagni caucasici. L’ambiente visivo gioca parimenti un ruolo nello sviluppo e peggioramento della miopia: in particolare, la distanza di lettura ravvicinata (< 20 cm), la lettura continua per periodi prolungati (> 45 minuti) sono importanti fattori concausali. È molto importante inoltre il ruolo della luce: la crescita dell’occhio viene rallentata dalla luce. I bambini abituati a stare all’aria aperta sviluppano meno miopia.
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