Abbiamo conosciuto Abay durante la nostra ultima missione in Etiopia, nella regione di Amhara. Solo qui sono più di 300 mila le persone che rischiano di essere contagiate dal tracoma.
Il tracoma e la strategia S.A.F.E.
Il tracoma è una malattia altamente contagiosa. Per debellarla applichiamo una strategia promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: la S.A.F.E.
La strategia prevede quattro approcci paralleli: la distribuzione di antibiotici, le operazioni chirurgiche di trichiasi, la costruzione di pozzi per avere acqua pulita e la sensibilizzazione nelle scuole e nelle comunità sulle corrette norme igieniche necessarie per prevenire il contagio. Ed è in questa componente che si inserisce il lavoro di Abay.
La testimonianza di Abay
Il lavoro di sensibilizzazione e informazione nelle comunità, fatto da persone del luogo che conoscono problematiche, bisogni e necessità, è davvero fondamentale per la diffusione di buone pratiche condivise e per mantenere sempre un atteggiamento attivo.
Il tuo sostegno ci permette di formare ogni anno tanti nuovi operatori CBM che a loro volta formeranno e lavoreranno a stretto contatto con le community leader: Abay è una di loro.
La solidarietà e l’aiuto reciproco sono parte della cultura etiope. Entrambi valgono anche e soprattutto per noi donne. È così che in questi anni ci sono stati i miglioramenti nelle comunità.
A noi è bastata qualche ora per capire quanto forte sia l’unione delle donne in questa parte dell’Etiopia. È come un circolo virtuoso dove sono loro, mamme, mogli, operatrici socio sanitarie e community leader le protagoniste. Sono loro che attuano, partendo dalla propria casa, un grande cambiamento.
La vita di Abay è molto impegnata: alle attività di donna, di mamma di 5 figli e di nonna, affianca infatti quelle del suo lavoro.
Da sette anni sono community leader. Una volta a settimana incontro le donne del mio villaggio, sono circa una trentina, e ogni quindici giorni le operatrici socio sanitarie CBM. Lavoro a stretto contatto con entrambe le figure, cercando di sensibilizzare le prime a temi importanti quali l’igiene, la prevenzione e la pianificazione familiare. Con le seconde, invece, mi confronto sulle esigenze della comunità e le iniziative da portare avanti.
Abay è diventata un esempio per tutte le donne del suo villaggio. Da bambina sognava di fare il medico, ma la sua famiglia non aveva soldi per farla studiare; questo però non l’ha mai fermata e Abay non si è mai tirata indietro nella vita comunitaria.
Ho sempre preso parte alla vita della mia comunità e l’impegno mi è stato riconosciuto quando sono stata eletta community leader. Oggi sono felice: mi sento portata per questo ruolo e so di essere diventata un punto di riferimento per molte donne.
Da quando lavoriamo in Etiopia, applicando la S.A.F.E. per combattere il tracoma, sono state più di 80.000 le persone sensibilizzate nelle comunità, anche quelle più remote, grazie al lavoro delle operatrici socio sanitarie CBM e delle community leader.
I cambiamenti spesso non sono immediati, ma Abay è abituata e non si da mai per vinta.
Le persone impiegano molto tempo prima di accettare delle regole. Sanno che applicandole potranno avere dei miglioramenti, ma hanno bisogno di metabolizzarle. Lavorare con le donne aiuta perché sono loro il vero motore del cambiamento, sono loro che una volta apprese certe nozioni se ne fanno portavoce, in casa e nella comunità. Aspirare al cambiamento è qualcosa di ambizioso, ma possibile.
Sei interessato ad approfondire ulteriormente il nostro intervento in Etiopia?
Giovedì 23 luglio 2022 abbiamo organizzato un webinar per approfondire il nostro intervento in questo Paese. Abbiamo parlato con Francesco Giulietti, Responsabile CBM dei progetti in Etiopia che ci ha raccontato tutti i dettagli della strategia S.A.F.E. e con il dottor Demissiè Tadesse, oftalmologo e responsabile CBM per la salute visiva nel Paese.
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