La dottoressa Noelia Mercado è un’oculista pediatra in Bolivia, dove lavora per combattere la Retinopatia del Prematuro (ROP), una malattia della retina che colpisce i bambini prematuri. La cecità causata dalla ROP è evitabile: questo significa che si può intervenire per prevenirla e curarla in modo efficace.

ROP: una malattia che colpisce i più fragili

In America Latina la Retinopatia del Prematuro (ROP) è la prima causa di cecità infantile evitabile. È una malattia che può colpire i bambini prematuri, che ogni anno in tutto il mondo sono oltre 15 milioni. Se non diagnosticata e curata per tempo, la ROP può portare alla cecità. È provocata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni nella retina dei bambini prematuri e con un peso corporeo alla nascita molto basso: i più a rischio sono i nati con peso inferiore a 1.500 grammi. La terapia di ossigeno a cui sono sottoposti i prematuri nelle incubatrici, così necessaria per farli respirare adeguatamente, può determinare la comparsa della malattia; anche eventuali apnee, infezioni e trasfusioni aumentano le possibilità di svilupparla.

È quindi molto importante monitorare gli occhi dei neonati fin dai primi giorni di vita per individuare per tempo un’eventuale anomalia della retina. Per questo nei Paesi dell’America Latina lavoriamo insieme ai Ministeri della Salute affinché in ogni Paese sia adottato un protocollo per la corretta individuazione, gestione e trattamento della ROP nelle unità neonatali degli ospedali.

Il nostro impegno in America Latina

corridoio di un ospedale in Bolivia

In America Latina, dal 2014 siamo presenti con progetti di prevenzione e cura della retinopatia del prematuro, dapprima in Colombia dove, grazie al nostro intervento, questa malattia è diminuita passando dal 18% al 1.7%; successivamente in Bolivia, Paraguay e Guatemala.

In questi anni abbiamo sviluppato un modello d’intervento che mira ad aumentare il numero dei neonati prematuri visitati, formare medici e infermieri locali, creare un protocollo di trattamento per la ROP e sensibilizzare le famiglie dei bambini sull’importanza delle visite di controllo. Per questo i nostri operatori in Bolivia e Guatemala si impegnano a formare e sensibilizzare i genitori, affinchè portino i bambini alle visite di controllo per monitorare l’eventuale progredire della malattia. Combattere la ROP significa infatti intervenire per tempo.

Telemedicina in Bolivia

Nel 2021 abbiamo portato avanti due progetti di cura e prevenzione della ROP in Bolivia e Guatemala. In Bolivia il Programa de ROP con Telemedicina en Cochabamba di cui ci ha parlato la dottoressa Noelia nel video, si è focalizzato sull’uso della telemedicina per la diagnosi della ROP, un metodo che si basa sull’acquisizione di immagini retiniche digitali da parte dei tecnici, inviate poi allo specialista per un consulto per diagnosticare la presenza o meno della ROP, senza rendere necessario il trasferimento del piccolo paziente.

Nel corso del progetto in Bolivia abbiamo raggiunto dei risultati importanti:

  • 848 neonati prematuri sono stati sottoposti a screening anche attraverso telemedicina e valutati dalla oftalmologa
  • 113 neonati prematuri affetti da retinopatia del prematuro sono stati identificati (di cui 15 trattati)
  • 75 medici neonatologi sono stati formati sulla retinopatia del prematuro

Da gennaio 2022, il nostro impegno continua in Guatemala, con il progetto di Rafforzamento dell’attenzione verso la ROP, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione della cecità evitabile dei bambini in Guatemala, attraverso lo screening dei neonati prematuri, a rischio di sviluppare la ROP, e il trattamento adeguato dei soggetti affetti dalla malattia.   


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