La Retinopatia del Prematuro (ROP) è ancora la prima causa di cecità infantile in America Latina. Ospedale dopo ospedale portiamo avanti un intervento che, grazie alla sinergia di visite, formazione e sensibilizzazione, ha già salvato la vista di migliaia di nati prematuri. Dal 2022 anche in Guatemala.
Retinopatia del prematuro: la malattia dei piccolissimi
La Retinopatia del prematuro (ROP) è una malattia della retina che colpisce gli occhi dei nati pretermine. Sono particolarmente a rischio i bambini nati sotto le 32 settimane o con un peso inferiore ai 1.250 grammi, sottoposti alla terapia dell’ossigeno nelle incubatrici.
La malattia ha un decorso molto rapido che può portare nei casi più gravi a un distacco della retina e alla cecità totale e irreversibile.
Ne abbiamo parlato più approfonditamente quiSalvare la vista dei neonati è possibile
Pur nella complessità, intervenire per salvare la vista dei neonati colpiti da ROP è possibile. Sono necessari, contemporaneamente, un sistema strutturato di visite periodiche, un’attenta sensibilizzazione dei genitori – che troppo spesso non sono a conoscenza del rischio corso dai loro bambini – e team ospedalieri pronti a intervenire in caso di necessità.
Lo racconta in questa testimonianza Eleonora Giordano, responsabile dei progetti internazionali di CBM Italia.
L’intervento in Guatemala
Ed è proprio la sinergia (tra servizi di salute e istituzioni; tra famiglie e medici; tra neonatologi e lo staff delle unità neonatali) la base dell’intervento anche in Guatemala.
Il progetto, della durata di tre anni, è iniziato nel gennaio del 2022 e sta coinvolgendo 10 ospedali in altrettanti dipartimenti del Paese.
Solo nei primi sei mesi del 2023 sono stati sottoposti a screening oculistici 1.409 neonati. È stato così che abbiamo potuto diagnosticare la ROP a 153 bimbi, di cui 39 con forma grave. I neonati sono stati immediatamente sottoposti al trattamento al laser e salvati dalla cecità, tutti.
Complessivamente, entro la fine del 2024, vogliamo:
- Visitare 4.380 neonati prematuri a rischio ROP;
- Rafforzare le competenze dello staff sanitario;
- Formare infermieri e personale medico sia sulla gestione della ROP, sia sulla somministrazione di ossigeno nell’incubatrice
- Sensibilizzare genitori e famiglie sull’importanza delle visite di controllo, anche attraverso video informativi e opuscoli tradotti nelle diverse lingue locali.
Anni di risultati straordinari
Il Guatemala è il quarto Paese dell’America Latina, dopo Colombia, Bolivia e Paraguay, in cui abbiamo esteso le nostre attività di prevenzione e cura della Retinopatia del prematuro (ROP).
In questi anni i risultati raggiunti un ospedale dopo l’altro sono stati straordinari, tanto nelle grandi città, quanto nelle regioni rurali. Tra tutti l’esempio del progetto a Cali, in Colombia, dove anche grazie al sostegno dei numerosi donatori da tutta Italia, siamo riusciti a ridurre l’incidenza della malattia, che è passata dal 18% all’1,7%! Anno dopo anno continuiamo a migliorare questo efficace modello di intervento, portandolo dove è più urgente e necessario.